Alimentazione e artrosi sono connesse? É possibile fare prevenzione attraverso l’alimentazione e, allo stesso tempo, ci sono cibi che dovrebbero essere evitati? Leggi l’articolo e informati adesso.
Alimentazione e artrosi: come cibo, cura farmacologica e fisioterapia possono rivelarsi un rimedio ottimale
Ciò che ingeriamo è in grado di infiammare o disinfiammare il nostro corpo: proprio per questo, attraverso una corretta alimentazione, è possibile attenuare i sintomi dell’artrosi interrompendone il decorso o, ancora meglio, prevenirla in modo mirato cambiando le proprie abitudini a tavola.
Consideriamo infatti che, quando si soffre di una malattia infiammatoria, l’assunzione di alimenti infiammatori fomenta il progredire della malattia.
La cura farmacologica specifica e interventi fisioterapici mirati sono fondamentali per la cura dell’artrosi e, se coadiuvati da una dieta personalizzata e ricca di cibi antinfiammatori, essi possono concorrere a determinare risultati più efficaci.
Alimentazione e artrosi: cosa è consigliabile mangiare oppure evitare?
Alimentazione e artrosi possono correlarsi secondo due modalità:
diretta: in questo caso l’alimentazione errata favorisce il progresso degenerativo infiammatorio cronico delle articolazioni
indiretta: in questo caso circostanze come il sovrappeso o l’obesità, appesantendo il carico sulle articolazioni, favoriscono il progredire della malattia
Attraverso una dieta specifica è quindi necessario eliminare gli alimenti infiammatori a favore di quelli antinfiammatori.
Tra gli alimenti da consumare con moderazione possiamo identificare: pomodori, peperoni, melanzane e patate che, a causa della solanina, rappresentano per chi soffre di artrosi cibi altamente infiammatori. Il sale, trattenendo liquidi, può provocare gonfiori e difficoltà nei movimenti e, per questo, va consumato con moderazione. Anche il consumo dello zucchero deve essere moderato in quanto accelera il metabolismo creando diverse sostanze di scarto, ovvero i radicali liberi, responsabili dell’aumento dello stress ossidativo che, a sua volta, aumenta i livelli infiammatori favorendo l’invecchiamento cellulare.
In ultimo, anche il peperoncino e gli alimenti piccanti, invece, devono essere consumati con moderazione.
Gli alimenti che è possibile consumare, invece, sono: avena, in quanto rilascia energia lentamente senza affaticare il metabolismo e producendo, allo stesso tempo, pochi radicali liberi; il té verde, ricco di antiossidanti; il pesce azzurro, ricco di omega 3, ovvero potenti antinfiammatori; la frutta secca, ricca di sali minerali e omega 3; le bacche di goji, ricche di antiossidanti; il melograno, ricco di vitamina c; la stevia; il gomasio, fatto da sale marino e semi di sesamo e ottimo per condire pietanze e insalate; curcuma che, gode di un elevato potere antinfiammatorio.
La dieta da seguire, insieme alla cura farmacologica e a specifiche tecniche fisioterapiche, deve essere indicata da uno specialista di riferimento.